Blasone del Regno delle due Sicilie (1130-1861) Sotto CARLO d’ASBURGO (1500-1558) Re di Spagna, Sicilia e Napoli Imperatore del Sacro Romano Impero.
Uno sguardo in alto
Soffitto a capriate
Rocco Pirro nel 1630-1643 indica quale committente dell’opera il vescovo Giuliano Cybo (1506-1537), genovese, di profonda cultura umanistica. L’iniziativa di realizzare il soffitto cinquecentesco, probabile rifacimento di una precedente copertura andata distrutta, spinse il vescovo a chiedere al Papa Giulio II la facoltà di indire indulgenze per raccogliere elemosine da destinare ai lavori. Un contributo finanziario dovette giungere anche dalla famiglia Montaperto, intellettuali locali che vantavano la loro parentela con S. Gerlando. La nobile famiglia si adopererà nell’adeguamento dei lavori alle nuove forme rinascimentali.
Nell’identificare gli autori del soffitto, oggi la critica riconosce il virtuoso operato di svariati artisti, di diverse competenze, impegnati nella realizzazione dell'articolato progetto. Non più dunque opera di Masolino da Firenze, ipotesi rimasta oggi priva di riscontro documentario, ma lavoro di una equipe di maestri di forte impronta mediterranea, commista alle influenze iberiche (E. De Castro 2008).
ll soffitto della Cattedrale riflette un quadro politico e culturale di Agrigento molto interessante, nel passaggio dal XV al XVI, grazie alla integrazione fra vescovi stranieri, quali il Cybo, che guiderà la chiesa agrigentina, e i Montaperto, intellettuali locali, anch’essi di profonda cultura umanista.
Alcune tavole sono esposte al Museo Diocesano Sala del Cinquecento.
Cupola
Tra la fine del sec. XVII e l'inizio del sec. XVIII fu costruita la cupola in finta architettura- come era l'uso del tempo- dipinta da Michele Blasco che ne ornò anche i pennacchi con le allegorie delle virtù cardinali.